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Appalti

mdstudiolegale > Appalti (Page 11)

Appalti di servizi e forniture e RTI. Il Consiglio di Stato ribadisce che non vi è necessaria corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza, ferma restando la possibilità per la Stazione appaltante di prevedere tale specifico requisito nel bando di gara (Consiglio di Stato, Sez. V, 2 dicembre 2019, n. 8249)

Ad eccezione del caso in cui vi sia una esplicita e diversa previsione nel bando, è sufficiente che il raggruppamento nel suo complesso possieda il requisito di qualificazione richiesto, mentre in caso di avvalimento, la singola azienda partecipante non deve obbligatoriamente possedere quel requisito (e quindi quelle competenze) per poter erogare il servizio, ma può avvalersi delle altre partecipanti al RTI. La pronuncia in commento trae origine da una controversia relativa all’impugnazione, da parte del secondo classificato, del provvedimento di aggiudicazione di una procedura di appalto di servizi in favore del primo classificato, costituito quale raggruppamento temporaneo di imprese (RTI). A sostegno...

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Consiglio di Stato, Sez. V, 31 luglio 2019, n. 5435

La valutazione in ordine alla congruità dell’utile deve esser condotta sul valore complessivo dell’appalto e dell’offerta economica Con la sentenza n. 5435 del 31 luglio 2019 il Consiglio di Stato ha chiarito la portata del principio secondo cui non è possibile stabilire una soglia minima di utile al di sotto della quale l’offerta deve essere considerata anomala. In particolare, con la decisione in questione il Consiglio di Stato - pur richiamando il consolidato principio secondo cui anche un utile apparentemente modesto può risultare congruo in costanza di altri fattori (come quelli curricolari, di qualificazione, di pubblicità etc..) - ha però precisato che...

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Consiglio di Stato, Sez. VI, 1° ottobre 2018, n. 5617

Il Consiglio di Stato ribadisce il principio secondo cui l’errata dichiarazione d’irricevibilità del ricorso di primo grado non rientra nelle cause di annullamento con rinvio al giudice di prime cure. Il Consiglio di Stato, Sezione V, ha ribadito, con la sentenza n. 5617 del 1° ottobre 2018, il principio in base al quale l’errata dichiarazione di irricevibilità del ricorso di primo grado non rientra nelle tassative cause di annullamento con rinvio previste dall’art. 105, comma 1, del codice del processo amministrativo (D.Lgs. n. 104 del 2010). Pertanto, l’errata dichiarazione di irricevibilità del ricorso di primo grado, non dovendosi procedere al rinvio al giudice...

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