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Author: Lorenzo Aureli

mdstudiolegale > Articles posted by Lorenzo Aureli (Page 5)

Illegittima l’esclusione automatica dell’offerta economica pari a zero (Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Sez. IV, 10 settembre 2020, C 367/19).

L’articolo 2, paragrafo 1, punto 5, della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE, come modificata dal regolamento delegato (UE) 2017/2365 della Commissione, del 18 dicembre 2017, deve essere interpretato nel senso che esso non costituisce un fondamento giuridico per il rigetto dell’offerta di un offerente nell’ambito di una procedura di aggiudicazione di un appalto pubblico per il solo motivo che il prezzo proposto nell’offerta è di € zero. Avverso il provvedimento con cui il Ministero dell’Interno sloveno ha aggiudicato un appalto pubblico in favore del secondo offerente,...

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Convertito in legge il “Decreto semplificazioni”

Con legge 11 settembre 2020, n. 120, pubblicata in G.U. n. 228 del 14 settembre 2020, è stato convertito il decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, più noto come Decreto semplificazioni. Il testo definitivo si compone di complessivi 109 articoli e, in via prioritaria, mira ad agevolare gli investimenti e la realizzazione delle infrastrutture mediante semplificazioni procedurali, nonché intervenendo sul codice dell’amministrazione digitale. Oltre che in materia di edilizia e contratti pubblici, il testo legislativo contiene rilevanti novità anche in relazione al procedimento amministrativo, alla responsabilità del personale delle amministrazioni,...

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Soccorso istruttorio e mancata indicazione delle quote di esecuzione dei lavori (Consiglio di Stato, Sez. V, 5 agosto 2020, n. 4927)

È legittimo il provvedimento con il quale la P.A. appaltante, in forza di quanto previsto dall’art. 48, comma 4, d. lgs. n. 50 del 2016, ha disposto l’esclusione di una associazione temporanea di imprese da una gara di appalto di lavori, che sia motivata con riferimento alla mancata indicazione, in percentuale o descrittivamente, del riparto delle quote di esecuzione delle lavorazioni (nella specie, si trattava delle lavorazioni afferenti alla categoria OG11), anche in caso di ATI orizzontale a due società; tale omissione, infatti, comporta un’incertezza sull’offerta dal punto di vista soggettivo, che rende la relativa carenza essenziale e non sanabile...

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Attività di progettazione e avvalimento (Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, 9 luglio 2020, n. 13)

Il progettista indicato, nell'accezione e nella terminologia dell'articolo 53, comma 3, del D.Lgs. n. 163 del 2006, va qualificato come professionista esterno incaricato di redigere il progetto esecutivo. Pertanto, non rientra nella figura del concorrente né tanto meno in quella di operatore economico, nel significato attribuito dalla normativa interna e da quella dell'Unione europea. Sicché non può utilizzare l'istituto dell'avvalimento per la doppia ragione che esso è riservato all'operatore economico in senso tecnico e che l'avvalimento cosiddetto "a cascata" era escluso anche nel regime del codice dei contratti pubblici, ora abrogato e sostituito dal D.Lgs. n. 50 del 2016, che espressamente lo vieta....

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Obblighi dichiarativi e false dichiarazioni nelle gare (Consiglio di Stato, Adunanza plenaria, 28 agosto 2020, n. 16)

La falsità di informazioni rese dall'operatore economico partecipante a procedure di affidamento di contratti pubblici e finalizzata all'adozione dei provvedimenti di competenza della Stazione appaltante concernenti l'ammissione alla gara, la selezione delle offerte e l'aggiudicazione, è riconducibile all'ipotesi prevista dalla lettera c) [ora c-bis)] dell'art. 80, comma 5, del codice dei contratti di cui al D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. In conseguenza di ciò la Stazione appaltante è tenuta a svolgere la valutazione di integrità e affidabilità del concorrente, ai sensi della medesima disposizione, senza alcun automatismo espulsivo. Alle conseguenze ora esposte conduce anche l'omissione di informazioni dovute ai fini...

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L’espropriazione per pubblica utilità dei beni demaniali collettivi e di uso civico nel D.L. 16 luglio 2020 n. 76 sulla semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture delle reti energetiche nazionali

L’art. 60, comma 4, lett. a), del D.L. 16 luglio 2020 n. 76 (c.d. decreto semplificazioni) aveva previsto la modifica dell’art. 4, comma 1 bis, del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 in tema di espropriazione dei beni collettivi o gravati da usi civici, prevedendo la possibilità di procedere all'espropriazione dei beni collettivi in assenza di mutamento di destinazione d’uso, anche nel caso in cui l’opera pubblica sia interrata (e quindi comunque compatibile con l’esercizio dell’uso civico) o comunque occupi una superficie inferiore al 5 per cento rispetto a quella complessiva oggetto di diritto di uso civico[1]. La ratio della norma...

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E’ legittimo l’affidamento dell’uso civico di pascolo a terzi (non utenti) qualora ecceda il bisogno personale e familiare della popolazione locale

Con la sentenza n. 30 del 10 aprile 2020 il Commissario per gli usi civici di Roma ha riconosciuto la legittimità dell’affidamento dell’uso civico di pascolo a terzi (non utenti), effettuato dall'Università agraria nell'ipotesi in cui l’uso civico eccedesse i bisogni personali e familiari della popolazione locale. Il Commissario ha osservato che l’affitto operato dall'Università agraria dei pascoli gravanti su terreni privati ad un soggetto richiedente (non utente) ha riguardato soltanto una parte dell’intera superficie pascoliva nella disponibilità dell’Università agraria, che non risultano altri utenti interessati all'affitto e che dunque l’uso civico di pascolo affidato a terzi (non utenti) eccede i...

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Anche dopo la costituzione dell’ASBUC frazionale permane la legittimazione ad causam del Comune per quanto riguarda l’accertamento della natura del demanio collettivo contestato, se frazionale o comunale (Corte di Cassazione, sezione II, 4 marzo 2019, n. 6243)

Con la sentenza n. 6243 del 4 marzo 2019, la Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimazione attiva del Comune di Vagli di Sotto, anche dopo la costituzione della nuova ASBUC per le Comunità Frazionali di Vagli Sopra, Vagli Sotto e Roggio, per quanto concerne l’accertamento della appartenenza territoriale del demanio contestato alla frazione oppure al comune capoluogo. La Suprema Corte ha osservato che la legittimazione del Comune di rivendicare la gestione delle terre collettive che esso ritiene appartenere al proprio territorio comunale –- e non quindi al territorio frazionale - non può essere esclusa a priori. Nello specifico la Suprema...

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L’azione possessoria tra privati di un fondo oggetto di un giudizio di accertamento della qualitas soli rientra nella giurisdizione del Giudice ordinario (Corte di Cassazione, Sezioni Unite, ordinanza 25 maggio 2016, n. 10813)

Con l’ordinanza n. 10813 del 25 maggio 2016 le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto la giurisdizione del giudice ordinario - e non quella del Commissario regionale per gli usi civici - nell'ipotesi di controversia tra privati relativa alla reintegrazione o manutenzione del possesso di un fondo oggetto di un giudizio di accertamento della qualitas soli pendente dinnanzi al Commissario per gli usi civici. Le Sezioni Unite hanno sancito il seguente principio di diritto: “Con riguardo alla domanda di reintegrazione nel possesso di un fondo, che si assuma da altri abusivamente seminato, la giurisdizione del giudice ordinario non...

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Riconoscimento della proprietà collettiva di uso civico della sorgente d’acqua come corpo idrico in applicazione della legge n. 167/2017

Con la sentenza n. 18 del 10 febbraio 2020 il Commissario per gli usi civici per il Lazio, Toscana e Umbria ha dichiarato che la sorgente storica - concessa dalla Regione Umbria a favore della società Rocchetta s.p.a. per captazione e commercializzazione delle acque - “appartiene alla proprietà collettiva della Comunanza Agraria “Appennino Gualdese”, unitamente ai terreni ad essa circostanti. Il riconoscimento della proprietà collettiva della sorgente d’acqua discende dalle recenti norme in materia di domini collettivi legge 20 novembre 2017 n. 168 che ha classificato tra i beni collettivi anche i corpi idrici sui quali i residenti del comune o...

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