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Usi Civici

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Il mutamento di destinazione delle terre di demanio collettivo e di uso civico deve consistere in un beneficio reale per la collettività di abitanti

Con sentenza n. 53 del 8 febbraio 2021 il TAR Abruzzo ha chiarito che il mutamento di destinazione delle terre di demanio collettivo e di uso civico - che necessariamente comporta una limitazione del pieno godimento dei diritti di uso civico - deve consistere in un beneficio reale per la generalità degli abitanti e non in un vantaggio indiretto che possa coincidere anche con il pagamento di un canone concessorio da parte del soggetto privato utilizzatore del bene collettivo. Inoltre, con riferimento alle modalità di assegnazione dei terreni di demanio collettivo e di uso civico in godimento a soggetti privati, il...

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Le acque sotterranee, considerate come corpi idrici, sono beni collettivi, in applicazione della legge n. 168/17

Con sentenza n. 2 del 19 gennaio 2021 il Commissario per gli usi civici per il Lazio, Toscana e Umbria ha dichiarato che le acque sotterranee (e precisamente le relative sorgenti) - concesse dal Comune di Sant’Anatolia di Narco (PG) alla società V.U.S. s.p.a. per captazione e commercializzazione delle acque - “...

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La valenza paesistico-ambientale dei beni demaniali di uso civico

L’aspetto paesistico-ambientale dei beni demaniali di uso civico non è stato evidenziato dalla legge fondamentale n. 1766 del 16 giugno 1927 che, pur avendo sancito il regime giuridico di inalienabilità e indisponibilità dei beni medesimi (art. 1), si è limitata ad attuare il “progetto” liquidatorio - che aveva ispirato il legislatore del 1927 - e quindi a procedere unicamente all’accertamento e sistemazione dei beni medesimi finalizzati alla liquidazione degli usi civici, piuttosto che alla loro conservazione e tutela. Solo con la legge n. 431/1985, c.d. legge Galasso, i beni demaniali di uso civico sono stati riconosciuti ex lege come beni ambientali...

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Le competenze regionali in materia di usi civici dopo la legge n. 168/17

La legge 20 novembre 2017 n. 168, nel dichiarare gli enti esponenziali dei beni demaniali collettivi e i diritti di uso civico delle collettività titolari come persone giuridiche di diritto privato con autonomia statutaria[1], ha fortemente limitato il ruolo e le competenze delle Regioni nella materia degli usi civici. Nello specifico, la legge n. 168/17 ha assegnato alle Regioni il termine di un anno dalla data di entrata in vigore della legge, per esercitare le competenze ad esse attribuite dall’art. 3 della legge montagna n. 97 del 1994.[2] Tali competenze attengono al procedimento di mutamento di destinazione d’uso dei beni, garantendone la...

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Gli enti esponenziali delle collettività titolari dei beni demaniali collettivi e di uso civico alla luce della legge n. 168/17

La legge 20 novembre 2017 n. 168 ha dichiarato gli enti esponenziali, che amministrano e gestiscono i beni demaniali collettivi e i diritti di uso civico delle collettività titolari, persone giuridiche di diritto privato con autonomia statutaria.[1] Il riconoscimento ex lege della natura privata degli enti ha consentito il superamento della questione della mancata attuazione da parte delle Regioni dell’art. 3 della legge montagna n. 97 del 1994, che aveva affidato alle Regioni medesime il compito di stabilire le modalità di conferimento della personalità giuridica alle organizzazioni montane per la gestione dei beni agro-silvo-pastorali. La personalità giuridica di diritto privato ha determinato...

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L’espropriazione per pubblica utilità dei beni demaniali collettivi e di uso civico nel D.L. 16 luglio 2020 n. 76 sulla semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture delle reti energetiche nazionali

L’art. 60, comma 4, lett. a), del D.L. 16 luglio 2020 n. 76 (c.d. decreto semplificazioni) aveva previsto la modifica dell’art. 4, comma 1 bis, del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 in tema di espropriazione dei beni collettivi o gravati da usi civici, prevedendo la possibilità di procedere all'espropriazione dei beni collettivi in assenza di mutamento di destinazione d’uso, anche nel caso in cui l’opera pubblica sia interrata (e quindi comunque compatibile con l’esercizio dell’uso civico) o comunque occupi una superficie inferiore al 5 per cento rispetto a quella complessiva oggetto di diritto di uso civico[1]. La ratio della norma...

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E’ legittimo l’affidamento dell’uso civico di pascolo a terzi (non utenti) qualora ecceda il bisogno personale e familiare della popolazione locale

Con la sentenza n. 30 del 10 aprile 2020 il Commissario per gli usi civici di Roma ha riconosciuto la legittimità dell’affidamento dell’uso civico di pascolo a terzi (non utenti), effettuato dall'Università agraria nell'ipotesi in cui l’uso civico eccedesse i bisogni personali e familiari della popolazione locale. Il Commissario ha osservato che l’affitto operato dall'Università agraria dei pascoli gravanti su terreni privati ad un soggetto richiedente (non utente) ha riguardato soltanto una parte dell’intera superficie pascoliva nella disponibilità dell’Università agraria, che non risultano altri utenti interessati all'affitto e che dunque l’uso civico di pascolo affidato a terzi (non utenti) eccede i...

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Anche dopo la costituzione dell’ASBUC frazionale permane la legittimazione ad causam del Comune per quanto riguarda l’accertamento della natura del demanio collettivo contestato, se frazionale o comunale (Corte di Cassazione, sezione II, 4 marzo 2019, n. 6243)

Con la sentenza n. 6243 del 4 marzo 2019, la Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimazione attiva del Comune di Vagli di Sotto, anche dopo la costituzione della nuova ASBUC per le Comunità Frazionali di Vagli Sopra, Vagli Sotto e Roggio, per quanto concerne l’accertamento della appartenenza territoriale del demanio contestato alla frazione oppure al comune capoluogo. La Suprema Corte ha osservato che la legittimazione del Comune di rivendicare la gestione delle terre collettive che esso ritiene appartenere al proprio territorio comunale –- e non quindi al territorio frazionale - non può essere esclusa a priori. Nello specifico la Suprema...

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L’azione possessoria tra privati di un fondo oggetto di un giudizio di accertamento della qualitas soli rientra nella giurisdizione del Giudice ordinario (Corte di Cassazione, Sezioni Unite, ordinanza 25 maggio 2016, n. 10813)

Con l’ordinanza n. 10813 del 25 maggio 2016 le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione ha riconosciuto la giurisdizione del giudice ordinario - e non quella del Commissario regionale per gli usi civici - nell'ipotesi di controversia tra privati relativa alla reintegrazione o manutenzione del possesso di un fondo oggetto di un giudizio di accertamento della qualitas soli pendente dinnanzi al Commissario per gli usi civici. Le Sezioni Unite hanno sancito il seguente principio di diritto: “Con riguardo alla domanda di reintegrazione nel possesso di un fondo, che si assuma da altri abusivamente seminato, la giurisdizione del giudice ordinario non...

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Riconoscimento della proprietà collettiva di uso civico della sorgente d’acqua come corpo idrico in applicazione della legge n. 167/2017

Con la sentenza n. 18 del 10 febbraio 2020 il Commissario per gli usi civici per il Lazio, Toscana e Umbria ha dichiarato che la sorgente storica - concessa dalla Regione Umbria a favore della società Rocchetta s.p.a. per captazione e commercializzazione delle acque - “appartiene alla proprietà collettiva della Comunanza Agraria “Appennino Gualdese”, unitamente ai terreni ad essa circostanti. Il riconoscimento della proprietà collettiva della sorgente d’acqua discende dalle recenti norme in materia di domini collettivi legge 20 novembre 2017 n. 168 che ha classificato tra i beni collettivi anche i corpi idrici sui quali i residenti del comune o...

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